L'andamento del mercato delle pesche per il 2024
Diminuiscono le superfici coltivate, aumenta l'offerta di prodotto, calano i prezzi all'origine. E' la fotografia del comparto delle pesche e nettarine italiane scattata pochi giorni fa dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea).
Le stime per il 2024 indicano per l'Italia un'offerta complessiva di 967mila tonnellate, con un aumento di circa il 4% su base annua e del 7% rispetto ai dati medi dell'ultimo triennio. L'offerta è composta da circa 480mila tonnellate di nettarine (+8% rispetto al 2023), 425mila tonnellate di pesche (+1%) e 60mila tonnellate di percoche (-7%).
Le superfici in produzione ammontano a circa 53.900 ettari , in calo dello 0,8% rispetto al 2023: il 69% è dedicato a pesche e percoche e il restante 31% a nettarine.
In flessione i prezzi medi all'origine su base annua (circa 10%), calo più contenuto su base triennale (da 0 a 4%).
Le vendite al dettaglio in volume nei punti vendita della Distribuzione moderna evidenziano un consistente incremento (+12%) su base annua. La spesa delle famiglie è cresciuta però solo del 5%, in quanto è stata frenata dalla riduzione dei prezzi medi al dettaglio (-6% su base annua).
Le previsioni rispetto all'evoluzione del saldo commerciale con l'estero non sono positive, in quanto il contesto produttivo europeo - caratterizzato da una buona offerta di prodotto spagnolo e greco - non lascia all'Italia molti sbocchi sui mercati europei tradizionali.