
Aumento costi energetici rischio per la competitività in agricoltura
Nel 2025 il prezzo all’ingrosso del gas naturale in Italia aumenterà del 37%, passando dalla media di 0,39 euro al metro cubo del 2024 a 0,53 euro.
Stesse dinamiche per il mercato elettrico, il cui prezzo è determinato dal meccanismo del prezzo marginale. Tale sistema lega il costo dell’elettricità alla tecnologia di produzione più costosa necessaria per soddisfare la domanda e penalizza le fonti rinnovabili, che vedono i loro prezzi salire in parallelo a quelli del gas nonostante abbiano costi di produzione più bassi.
Come sottolinea Mondo Agricolo, la rivista di Confagricoltura, il caro energia rappresenta un freno per lo sviluppo e il miglioramento delle imprese italiane. L’aumento dei costi energetici mette a rischio la competitività delle aziende, creando uno svantaggio rispetto ai concorrenti internazionali ed europei, per i quali i prezzi dell’energia sono notevolmente inferiori. Inoltre, tale situazione rallenta gli investimenti innovativi necessari per la transizione energetica ed ecologica.
Per le imprese agricole tale scenario è ancora più preoccupante, perché l’aumento dei costi energetici si va a sommare alle numerose difficoltà già presenti nel settore: dai problemi legati ai cambiamenti climatici (con siccità e alluvioni che hanno distrutto interi raccolti), alla produttività, al ricambio generazionale, fino alle malattie degli animali, come l’aviaria.